Le lenticchie del Senato
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NOVEMBRE 2006 – Il sito www.vincenzobrancatisano.it sta ricevendo una valanga di lettere
di indignazione contro quanto sta succedendo con le graduatorie abolite
dall’art. 66 della Legge Finanziaria approvata in prima lettura dalla Camera
dei Deputati sabato pomeriggio. Pur riconoscendo i danni e la devastazione
sociale prodotti dal governo precedente, i lettori si dicono pentiti amaramente
di avere dato il voto al centrosinistra, recandosi alle urne spesso dopo anni
di astensione. Quello che non si comprende è l’accanimento
che il governo sta manifestando verso una categoria di professionisti
verso la quale il governo, le istituzioni, la scuola, le famiglie sono semmai
in debito e che ora viene rottamata senza preavviso e senza incentivo. Dalle
notizie pubblicate sotto emerge la possibilità che il Senato salvi almeno
una guancia a una maggioranza già morta con lo squallido
indulto e ora sepolta per la strage di precari della scuola. Ma anche
qualora tutto finisse in una bolla di sapone, come potrebbe mai questo governo
sottrarsi all’onta di avere architettato una tale carneficina? La fortuna dei
politici è che il popolo italiano ha la memoria corta e si accontenta di un
piatto di lenticchie. Così come i primi in graduatoria si disinteressano di
quanto sta avvenendo confidando nel piano triennale, allo stesso modo non
appena la bufera sarà passata molti torneranno nei ranghi sottovalutando la
portata assunta dalla ferita inflitta al diritto al lavoro, al diritto del
lavoro, al Diritto, alla pacifica convivenza. Le ferite vanno curate. Altrimenti
recidivano.
(ASCA) - Roma,
20 nov - ''Senza alcuna smania emendamentiva, credo comunque che ci sia spazio
per modifiche autonome del Senato alla Finanziaria''. Nessuna ''modifica tanto
per fare modifiche'' insomma, ma la Camera alta del Parlamento non ha nessuna
intenzione di essere semplice terminale di decisioni prese ed esaminate altrove
e rivendica il suo spazio propositivo. E' quanto conferma il relatore della
Finanziaria al Senato, Gianfranco Morgando, che alla vigilia della convocazione
della commissione Bilancio del Senato che dovra' dare il parere preliminare
sulla copertura del provvedimento, approvato ieri dalla Camera, ricorda le
questioni ''aperte'' che andranno senz'altro riprese nel passaggio a Palazzo
Madama del provvedimento. A cominciare dalla questione dei precari della
scuola, dopo che il maxiemendamento approvato dalla Camera ha mantenuto la
cancellazione delle graduatorie dal 2010, nonostante un emendamento dell'Ulivo
e del Prc che salvava le attuali liste di merito. ''E' un apetto che va
valutato'' ha detto Morgando. =====================================================================
Roma, 20 nov. (Apcom) - Monta la
protesta dei sindacati della scuola dopo l'approvazione della Finanziaria alla
Camera, che prevede l'abrogazione delle graduatorie permanenti dei supplenti a
partire dal 2010. Flc-Cgil, Cisl scuola e Uil scuola lanciano l'allarme per il
futuro di oltre 300 mila precari iscritti nelle graduatorie provinciali e
criticano il ministro Giuseppe Fioroni per non aver mantenuto gli impegni
assunti con le organizzazioni di categoria.
Il Governo aveva infatti espresso parere favorevole
a un emendamento presentato dai parlamentari Alba Sasso (Ulivo) e Titti De
Simine (Rifondazione comunista), che salvava le attuali liste di merito. Norma
che però non ha trovato spazio nel testo del provvedimento licenziato sabato a
Montecitorio con il ricorso alla fiducia. Ora l'esecutivo promette di
correggere al Senato l'articolo incriminato, che dall'anno scolastico 2010-2011
cancellerà le graduatorie. A dare l'annuncio è stato il relatore della manovra
a Palazzo Madama, Gianfanco Morgando.
"Insoddisfacente su troppi punti": è
questo il giudizio espresso dal segretario generale della Flc-Cgil, Enrico
Panini. "Il maxi-emendamento - spiega Panini - non dà risposte alle
richieste dei sindacati, neanche quando queste hanno avuto la condivisione dei
ministri di riferimento e di tutti i partiti dell'Unione. E' un fatto che
consideriamo inaccettabile". Anche il segretario generale della Cisl
scuola, Francesco Scrima, esprime "profonda insoddisfazione. Il Governo
non ha dato alcuna delle attese risposte al pacchetto di richieste emendative
poste alla base della vertenza scuola dei sindacati confederali".
Sulla scuola "sono stati disattesi gli impegni
presi" con il sindacato: stesse critiche anche da parte del segretario
generale della Uil scuola, Massimo Di Menna, che poi elenca gli impegni assunti
e non mantenuti da Fioroni: "Eliminazione della clausola di salvaguardia
(norma che prevede riduzione dei soldi per la scuola); aumento dei posti per le
immissioni in ruolo del personale Ata (su 90 mila posti coperti da personale
precario sono previste solo 20 mila assunzioni); mantenimento delle graduatorie
permanenti, con la previsione di una fase transitoria, fino al completo
assorbimento del precariato; e interventi per i presidi incaricati".
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Roma, 20 nov. (Apcom) - Palazzo
Madama si prepara a licenziare in volata il dl fiscale per lasciare il campo
alla Finanziaria, dove la maggioranza cercherà di affrontare i nodi finora
irrisolti: dalla sicurezza al lavoro, dal ripristino del Fondo aree
sottoutilizzate alla questione Autostrade, con una procedura di infrazione
aperta in sede europea nei confronti dell'Italia. Ma non solo: sulla manovra
scoppia la 'grana' dei precari della scuola, con i sindacati in trincea per
salvare le attuali graduatorie, altrimenti cancellate dal 2010. (…)
La questione più spinosa da affrontare sembra essere
quella dei precari della scuola: alla Camera l'emendamento dell'Ulivo e del Prc
che salvavale graduatorie per l'immissione in ruolo non ha trovato spazio. Ci
si riproverà in Senato. Sotto la pressione dei sindacati. "Bisogna
mantenere le graduatorie degli insegnanti precari anche oltre il 2010 e non si
capisce perché vadano abolite", dice Guglielmo Epifani. Il relatore
Morgando ha assicurato che la questione "sarà approfondita" in
Senato.
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